L'anticamera del cestino

Raccolta differenziata di esperienze di dubbia utilità

Debian: come aggiornare un singolo pacchetto dai repository unstable

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Da molto tempo utilizzo Debian GNU/Linux nella versione testing. Debian ha sempre 3 release attive: la stable, la testing e la unstable. Ti rimando al sito ufficiale per capire meglio il significato di queste 3 versioni ma, in breve, la versione testing è quella che coniuga un mix di software aggiornato e un sistema operativo tutto sommato stabile, adatto per un ambiente desktop moderno.

Con la testing può capitare di incappare in qualche piccolo malfunzionamento. In questi casi, la cosa migliore da fare è verificare se il bug è già stato segnalato e, in caso contrario, provvedere alla segnalazione attraverso l’applicazione reportbug. In genere nel giro di poche settimane il bug viene corretto dalla community di sviluppatori e distribuito sulle realease.

Può capitare che il bug sia noto e già corretto nella versione presente sul repository unstable ma non ancora distribuito sulla testing. In questi casi, se non vuoi aspettare, puoi installare il singolo pacchetto prelevandolo dal repository unstable, verificando preventivamente eventuali problemi con le dipendenze. Ecco come fare.

Per prima cosa aggiungi la seguente riga al file /etc/apt/source.list

deb http://deb.debian.org/debian unstable main

Poi esegui il comando seguente per aggiornare l’elenco dei pacchetti disponibili

sudo apt update

A questo punto molti pacchetti avranno più candidati disponibili, poiché potranno essere prelevati sia dal repository testing che dal repository unstable. Se vuoi verificare quali versione hai a disposizione usa il comando seguente (ad esempio per verificare le versioni disponibili di calibre)

apt-cache policy calibre-bin
calibre-bin:
Installato: (nessuno)
Candidato: 5.6.0+dfsg-2
Tabella versione:
5.6.0+dfsg-2 500
500 http://deb.debian.org/debian unstable/main amd64 Packages
5.5.0+dfsg-1+b1 500
500 http://deb.debian.org/debian testing/main amd64 Packages

Nel caso dell’esempio riportato sopra calibre ho a disposizione 2 versioni di calibre: la 5.6.0 sul repository unstable e la versione 5.5.0 sul repository testing.

Per installare il pacchetto dalla versione unstable puoi usare il seguente comando:

sudo apt-get -t unstable install calibre

Note sulla stabilità del sistema

Installare pacchetti provenienti da repository diversi all’interno sullo stesso sistema può creare instabilità o malfunzionamenti. Molti software hanno bisogno di particolari versioni di librerie, quindi aggiornare pacchetti dal ramo unstable è una cosa da fare solo se si sa quello che si sta facendo!

Written by Max-B

2 dicembre 2020 at 15:25

Pubblicato su Linux

Galaxy Tab A (SM T-580) non si accende

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Il mio Samsung Galaxy Tab A (SM T-580) un bel giorno ha smesso di funzionare, in poche parole non dava segni di vita. Se collegato al caricabatterie non mostrava nessuna icona di ricarica. Tenendo premuto il tasto Power e Vol Giù per diversi secondi non eseguiva nessun reset.

Mi sono così deciso ad aprirlo per provare ad accedere alla batteria e staccare il connettore dalla mainboard. Ho seguito in parte questa ottima guida su YouTube che vi descrivo di seguito.

Per accedere al connettore della batteria è necessario per prima cosa rimuovere la scheda SD, successivamente utilizzando un plettro per chitarra, una card di plastica o una piccola spatola iniziare a sganciare il guscio posteriore partendo dall’alloggiamento della scheda SD e fare scorrere lungo tutto il perimetro del tablet.

Una volta rimossa la cover, individuare il cavo di collegamento della batteria, rimuovere l’adesivo che lo protegge e sollevare delicatamente la linguetta nera che tiene il cavo connesso.

Successivamente sfilare delicatamente il cavo di connessione. Una volta rimosso il cavo di connessione della batteria ho provato a ricollegare il caricabatterie e un icona di batteria lampeggiante sul display mi ha permesso di capire che la scheda madre del tablet non aveva problemi.

A questo punto ho riconnesso la batteria, rimontato il guscio e caricato il tablet che ha ripreso a funzionare!

Written by Max-B

3 luglio 2020 at 10:37

Pubblicato su Hardware, Linux

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Pane facile con il lievito madre

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Fare il pane con il lievito madre è facile. Il segreto è avere pazienza e lasciare il tempo al vostro impasto di lievitare. Questo è il primo pane che ho fatto con il lievito madre.

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Ingredienti

  • 400g di lievito naturale (al 100% di idratazione)
  • 400g di farina di manitoba
  • 368g di farina 0
  • 400g di acqua
  • 16g di sale
  • 16g di strutto o olio (opzionale)
  • 1 cucchiaino di zucchero (opzionale)

I pesi degli ingredienti sono basati su un calcolo che ho fatto. La pasta viva deve essere impiegata per un 25/30% del peso totale dell’impasto. Volevo iniziare con un impasto al 60% circa di idratazione. Quindi questi sono i pesi che ho ottenuto. Se parliamo di percentuali abbiamo le seguenti proporzioni.

PASTA MADRE 25%
FARINA 48%
ACQUA 25%
SALE 1%
GRASSO 1%

Prepariamo la pasta madre

La prima cosa che dovete fare è produrre la pasta madre sufficiente per preparare il vostro pane. Quindi prendete il vostro lievito naturale al massimo del suo sviluppo e rinfrescatelo la sera prima. Alla mattina estraete la quantità necessaria di pasta madre viva e iniziate a produrre il vostro pane.

Prepariamo l’impasto

Mettiamo in una ciotola l’acqua, la pasta madre e un cucchiaino i zucchero. Lo zucchero servirà ad attenuare le note acide del lievito naturale e non è strettamente necessario aggiungerlo. Mescoliamo il tutto fino ad ottenere una specie di latte.

Aggiungiamo a questo punto le farine mescoliamo in modo da unire grossolanamente gli ingredienti poi aggiungiamo il sale e l’eventuale parte grassa della ricetta. Impastiamo bene per almeno 10 minuti fino ad ottenere un impasto liscio. Facciamo una palla piegando la pasta su se stessa (vedi ad esempio questo video) e poniamola riposare per 15 minuti su una spianatoia infarinata coperta da un canovaccio. Trascorsi 15 minuti facciamo una leggera pirlatura e riponiamo l’impasto in un contenitore leggermente unto di olio. Copriamo il contenitore con un coperchio e riponiamo a lievitare in un luogo che abbia una temperatura di 20-30 gradi. Potete riporre in forno spento con la luce accesa o se lo avete usate uno specifico programma di lievitazione.

Fate lievitare fino al raddoppio del volume. Potrebbero volerci dalle 3 alle 6 ore a seconda della vivacità del vostro lievito naturale.

Formiamo la pagnotta

Trascorso il tempo necessario al raddoppio del volume rovesciamo l’impasto su una spianatoia infarinata e pieghiamo la pasta in 3 schiacciando leggermente le estremità. Poi di nuovo in 3 nel verso opposto con il seme all’interno. Rovesciamo l’impasto e diamo una leggera pirlatura. Lasciamo riposare per un paio d’ore e ripetiamo l’operazione trasferendo poi l’impasto sulla leccarda coperta con un foglio di carta da forno e lasciamo lievitare per circa un ora.

Cottura

Accendiamo il forno statico a 250°C mettendo una vaschetta di acqua sul fondo del forno. L’acqua servirà a creare un ambiente di cottura umido mantenendo morbida la superficie del pane e di conseguenza favorendo la lievitazione. Quando il forno raggiunge la temperatura abbassiamo a 200° e inforniamo il pane. Cuociamo per 30 minuti poi rimuoviamo la vaschetta di acqua: a questo punto è giunto il momento di asciugare la superficie del pane per creare una bella crosta croccante!

Proseguiamo la cottura per altri 30-40 minuti. Potete verificare la cottura del pane con un termometro verificando che al cuore abbia superato i 93-96°C o con uno stuzzicadenti verificando che l’interno del pane sia asciutto.

A cottura ultimata sfornate il pane e lasciatelo raffreddare su una griglia.

Written by Max-B

15 aprile 2020 at 12:33

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Ho fatto il lievito madre!

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Ho fatto il lievito madre, …che per me è come un figlio. Quindi sono il papà della pasta viva! Insomma è un lievito padre!

Avevo già fatto un’esperienza con il levito naturale anni fa, poi mi ero un po’ stancato dei rinfreschi periodici e l’ho abbandonato. Ora, costretto in casa dalla quarantena e con la penuria di lievito di birra in commercio, ho deciso di produrre nuovamente la pasta madre. Su internet trovate numerosi tutorial su come fare il lievito naturale, quindi vi anticipo che questo non è un tutorial ma la condivisione della mia esperienza e dei miei errori nella speranza che possano essere utili anche ad altri.

Non fa paura

Se pensate che produrre la pasta madre sia complicato o fare il pane con il lievito madre sia difficile, vi sbagliate. Richiede solo un po’ di pazienza perché i tempi di lievitazione si allungano e dovrete prendervi cura, almeno una volta alla settimana del vostro lievito naturale. Potete anche dargli un nome se volete! Il mio si chiama Libero.

Per produrre il lievito naturale basterebbero acqua e farina, poiché i batteri di cui abbiamo bisogno per fare lievitare la nostra pasta sono nell’aria. Dobbiamo solo catturarli. Per rendere più rapida la cattura si può usare un’esca come miele, yogurt o l’acqua di ammollo dell’uva passa. Io ho usato il miele e nel giro di 7 giorni ho fatto il mio primo pane.

La farina che si deve usare per la pasta madre deve essere una farina di forza ad alto valore proteico. In poche parole una farina di manitoba. Vi consiglio la visione di questo interessante video di Valentina di Piccole Ricette che spiega tutto quello che c’è da sapere sulle farine.

Altre due cose importanti sono: usare sempre lo stesso tipo di farina per tutti i rinfreschi, quindi sempre manitoba, e rinfrescare con acqua alla temperatura di circa 26°C.

Com’è andata?

Ho fatto un impasto al 100% di idratazione, ovvero 100g di farina manitoba, 100g di acqua a 26°C e un cucchiaino colmo di miele millefiori. L’impasto l’ho messo in un vaso sul quale ho appoggiato una pellicola senza sigillare in modo stretto per permettere il passaggio dei batteri.

Il primo giorno la pasta non si è praticamente mossa, ma dal secondo giorno si sono formate bolle ed è rapidamente raddoppiata di volume. Dopo 48 ore ho fatto il primo rinfresco prelevando 100g di pasta madre alla quale ho aggiunto lo stesso peso di acqua a 26C e farina di manitoba. Dopo 24 ore il lievito è aumentato di volume senza arrivare ad un raddoppio. Mi sembrava un po’ deboluccio ma ho fatto comunque un rinfresco. Il giorno successivo il lievito naturale ha iniziato a prendere vita raddoppiando di volume in tempi sempre più rapidi, fino ad arrivare, dopo circa 5 giorni di rinfreschi quotidiani, ad un raddoppio in 4 ore.

Dopo una settimana ho fatto il mio primo pane con Libero! Ecco il risultato! Tanta soddisfazione!

Nel prossimo post, la mia ricetta del pane facile con lievito madre!

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Written by Max-B

14 aprile 2020 at 16:36

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Tortino di tanuta con zucchine e patate e ammollicata al basilico

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Schermata da 2017-09-22 11-52-19

Basta! Mi sono stufato della solita orata allevata, del branzino allevato o di spendere una follia per un rombo chiodato o una coda di rospo. Da alcuni giorni ho deciso di dedicarmi a provare quei pesci un po’ meno noti che saltuariamente compaiono nel banco della pescheria. Reperire informazioni su questi pesci non è sempre facile: chiedere al commesso della pescheria, almeno per me, è inutile, tanto mi risponde sempre che posso farli fritti, alla griglia o al forno. Grazie al ca…! In rete qualcosa si trova almeno per avere una idea su cosa andremo a mangiare e sui possibili abbinamenti.

Tanuta

Oggi ho comprato la tanuta. Ne ho comprate 6 per un peso totale di 1,8Kg. Costo 6,40€ al chilo. La tanuta assomiglia ad una orata, ma con la faccia “un po’ meno cattiva”, scopro leggendo su internet che in effetti il gusto è molto delicato è assomiglia proprio all’orata.

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Faccio subito una prova di assaggio di mezzo filetto scottato in padella antiaderente e condito solo con fleur du sel e olio e.v.o. delicato. Resto stupefatto: è buonissima!! Come l’orata ma più sapida, profuma di mare. Per meno di 7€ è buonissima!

La ricetta

Ingredienti per 9 tortini:
– 6 tanute (300g cad circa)
– pane raffermo
– 2 zucchine
– due patate
– poco latte
– basilico
– acciughe sotto sale
– burrata

Vai con la sfilettatura. Le tanute si sfilettano abbastanza bene come le orate e anche il colore della polpa ricorda molto quest’ultima. Hanno diverse lische nella parte centrale della polpa che provvedo a togliere con la pinzetta. Non le squamo tanto prevedo di togliere la pelle. Lavo i filetti ottenuti con cura e li metto in frigorifero. Metto ad ammollare il pane raffermo nel latte, nel frattempo affetto con la mandolina le zucchine e le patate; queste ultime sbucciate. Strizzo il pane e lo frullo con olio e.v.o., un mazzetto di basilico, un pizzico di sale e qualche acciuga. Decido di preparare delle monoporzioni e con l’aiuto di un coppa pasta compongo su una teglia ricoperta di carta da forno i diversi strati del tortino: zucchine, mollica di pane, filetti di tanuta, un pizzico di sale, patate. Cuocio in forno ventilato per 20 minuti a 180°C dorando con grill per successivi 5 minuti. Nel frattempo preparo la crema di burrata frullando la burrata a temperatura ambiente con basilico, pepe e olio evo.

Written by Max-B

22 settembre 2017 at 11:49

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